I dati FIMI
Dopo l’intervista di MBW a Lisa Yang, analista di Goldman Sachs, che ci mostra una strada in crescita per il mondo musicale internazionale, la FIMI ha pubblicato i dati per l’industria musicale in Italia.
Quest’ultima sta vivendo un periodo di prosperità senza precedenti, con le entrate della musica registrata che hanno registrato un impressionante aumento del 14,2% su base annua nei primi sei mesi del 2023, raggiungendo un totale di 175 milioni di euro. Questo sorprendente risultato è stato recentemente pubblicato da FIMI, l’organizzazione che rappresenta l’industria musicale registrata italiana, e comprende tra i suoi membri alcune delle etichette discografiche più importanti al mondo, come Universal Music, Sony Music, Warner Music e BMG.
Lo streaming musicale è il traino principale
Uno sguardo più approfondito ai dati presentati da FIMI rivela che gran parte di questa crescita è stata guidata dallo streaming musicale. Nel corso dei primi sei mesi del 2023, le entrate dallo streaming hanno toccato la cifra di 139 milioni di euro, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza è stata trainata principalmente dallo streaming a pagamento, che ha registrato un aumento del 18,2% su base annua, e dallo streaming supportato da annunci pubblicitari, che ha segnato un aumento del 22,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, va notato che le entrate dallo streaming video sono diminuite dello 0,5% su base annua.
Il ritorno della musica cantata in Italiano
Un dato interessante che emerge dai risultati di FIMI è la forte presenza dell’artista italiano sulle classifiche musicali locali. Nei primi sei mesi del 2023, tutti e 10 gli album più venduti in Italia sono stati pubblicati da artisti locali. In testa alla classifica troviamo l’hip-hop star Geolier con l’album “Il coraggio dei bambini – Atto II” (Columbia), che è stato il best-seller del mercato nel primo semestre. Questa tendenza è stata ulteriormente confermata dalla classifica dei singoli, dove otto dei primi 10 brani sono stati pubblicati da artisti italiani. Il singolo più venduto in Italia nel primo semestre è stato “Cenere” (Island), del rapper Lazza.
La rinascita dei supporti fisici
Nonostante l’ascesa dello streaming, il settore della musica fisica, che include vinili e CD, ha ancora un ruolo significativo nel mercato italiano. Questo segmento rappresenta il 17% dell’intero mercato della musica registrata in Italia, con entrate fisiche che sono cresciute del 9,4% su base annua nel primo semestre del 2023. Questo aumento è stato trainato principalmente dalle vendite di vinili, che sono cresciute del 14,3% su base annua. Inoltre, il CD ha mostrato una sorprendente inversione di tendenza, con un aumento delle entrate del 5,3% su base annua nei primi sei mesi dell’anno.
La musica internazionale in Italia
Un altro aspetto notevole dei risultati del primo semestre del 2023 è l’assoluta predominanza dell’arte italiana sulle classifiche locali. Nel primo semestre, il singolo in lingua non italiana più alto in classifica in Italia è stato “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd (Warner Music), che è stato pubblicato 50 anni fa, nel 1973, ed è arrivato al 17º posto. Al 23º posto, abbiamo “Un Verano Sin Ti” (Rimas Entertainment) di Bad Bunny, che è stato il secondo album in lingua non italiana più venduto in Italia nel primo semestre.
Il trend globale degli artisti locali
La predominanza degli artisti locali nelle classifiche locali non è una tendenza specifica dell’Italia, ma riflette un fenomeno più ampio noto come “glocalizzazione” della musica. Questo concetto si basa sull’idea che, nonostante la musica sia diventata più globale che mai, molte delle classifiche musicali in tutto il mondo stanno diventando sempre più localizzate. Ad esempio, in Polonia, la stragrande maggioranza dei primi 40 artisti in classifica sono polacchi, anche se il genere predominante è l’hip-hop, di origine americana. Questo indica una globalizzazione del genere musicale e una localizzazione degli artisti.
La musica cantata in Inglese è in declino
È interessante notare come la musica in lingua inglese stia perdendo terreno sui servizi di streaming musicali in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti. Questa tendenza è stata confermata anche dal rapporto semestrale di Luminate, che ha rivelato che la musica in lingua inglese sta diventando meno popolare in termini statistici. Ciò suggerisce che la diversità linguistica e l’arte locale stanno guadagnando importanza sul palcoscenico globale della musica.