Che cosa sta succedendo
Dopo aver analizzato nel dettaglio l’andamento del H1 2023 del mercato italiano tramite il report di FIMI, oggi vedremo l’anamento dell’industria musicale statunitense.
Recording Industry Association of America (RIAA) ha pubblicato il 18 settembre il report; rivela cifre sorprendenti che evidenziano l’incremento delle entrate totali nel settore e una forte dipendenza dallo streaming musicale.
Crescita YoY del 9,3%, ricavi per 8,4 miliardi di dollari
Il rapporto RIAA di Metà Anno 2023 inizia con una notizia importante: l’industria musicale “registrata” negli Stati Uniti ha generato ricavi per $8,4 miliardi di dollari in entrate lorde nei primi sei mesi di quest’anno. Questo dato è stato accompagnato da un tasso di crescita annuale del 9,3% rispetto all’anno precedente. È un risultato impressionante che riflette il costante amore degli americani per la musica e la loro crescente adozione delle piattaforme di streaming.
Al netto, però, solo 5,3 miliardi di dollari sono finiti nelle casse delle etichette discografiche, dei distributori e degli artisti.
Lo streaming è il vero business che domina il mercato
Il report mette in evidenza come lo streaming musicale abbia raggiunto una posizione dominante nel mercato. Nel primo semestre del 2023, le entrate dai servizi di streaming sono cresciute del 10,3% su base annua, raggiungendo la straordinaria cifra di $7 miliardi. Ancora più sorprendente, queste entrate rappresentano l’84% delle entrate totali dell’industria musicale registrata negli Stati Uniti. Ciò dimostra quanto sia diventato essenziale lo streaming per l’industria musicale moderna.
La crescita degli utenti "premium" paganti
Le entrate derivanti dai servizi di abbonamento a pagamento rappresentano la parte significativa del totale. Nel primo semestre del 2023, queste entrate sono cresciute del 11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo $5,5 miliardi. Questo equivale a quasi due terzi delle entrate totali e oltre tre quarti delle entrate totali dello streaming. Gli abbonamenti a pagamento stanno chiaramente guidando la crescita e la stabilità dell’industria musicale.
Crescita lenta per chi punta sulle pubblicità
Non tutti i servizi di streaming stanno crescendo alla stessa velocità. Il rapporto rileva che le entrate dai servizi di streaming supportati da annunci stanno crescendo a un ritmo molto più lento rispetto a quelli a pagamento. Questi servizi, tra cui YouTube e la versione supportata da annunci di Spotify, hanno registrato una crescita del 0,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo $870 milioni nel primo semestre. Questo potrebbe suggerire che gli utenti preferiscono sempre più l’esperienza senza annunci.
Il mercato è saturo?
Una tendenza interessante emerge quando si osserva la crescita degli abbonamenti. Il rapporto mostra che, sebbene ci sia stata ancora una crescita nel numero di abbonamenti a pagamento, il ritmo è notevolmente rallentato rispetto agli anni precedenti. Nel primo semestre del 2023, il numero medio di abbonamenti è stato di 95,8 milioni, un aumento di 5,8 milioni rispetto all’anno precedente. Questo segnala la possibilità che il mercato degli abbonamenti allo streaming stia raggiungendo un punto di saturazione negli Stati Uniti.
Le crescite dei ricavi sono dovute agli aumenti di prezzo
L’accelerazione delle entrate dallo streaming nel primo semestre potrebbe essere legata agli aumenti di prezzo nei principali servizi di streaming musicale. Apple Music, Amazon Music e Spotify hanno aumentato i loro prezzi negli ultimi mesi. Se questa tendenza continuerà, l’industria dovrà fare affidamento su aumenti di prezzo ricorrenti per mantenere la crescita, come suggerito da alcuni leader dell’industria.
Il ritorno del vinile
Mentre lo streaming domina il mercato, i formati fisici dimostrano di avere ancora un seguito fedele. Le entrate dai formati musicali fisici, tra cui vinili LP, CD e altri supporti fisici, hanno raggiunto $882 milioni nel primo semestre del 2023, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. I vinili in particolare continuano a godere di popolarità, rappresentando il 72% delle entrate dei formati fisici. Tuttavia, è interessante notare che, nonostante l’aumento delle entrate, sono stati venduti meno dischi in vinile nel primo semestre del 2023 rispetto all’anno precedente.