L'intervista
Nella puntata di MBW podcast, il fondatore Tim Ingham ha intervistato Lisa Yang, direttore generale di media e internet presso Goldman Sachs Global Investment Research.
Come abbiamo visto in un precedente articolo, Goldman propone ogni anno la sua visione sul futuro dell’industria musicale tramite il suo report “Music in The Air”, e proprio questo report è parte della puntata di MBW.
Se vuoi puoi leggere la fonte di questo articolo direttamente sul sito di Music Business Worldwide.
L'espansione imponente dello streaming musicale
Nel 2016, Goldman Sachs ha iniziato a pubblicare il rapporto annuale “Music in The Air”, un documento che analizza il panorama dell’industria musicale e offre previsioni chiave per il futuro. Uno dei dati più sorprendenti emersi nell’edizione di giugno 2023 del rapporto è la previsione che entro il 2030 ci saranno 1,2 miliardi di abbonati a servizi di streaming musicale a pagamento in tutto il mondo, rispetto ai 600-670 milioni di oggi.
Questo aumento spettacolare è alimentato dalla crescita costante degli abbonati globali a servizi di streaming, che ha superato costantemente le aspettative di Goldman Sachs. Nel 2022, nonostante gli eventi globali come la guerra in Ucraina, il rallentamento economico e l’inflazione altissima, il numero di abbonati a pagamento ha superato le previsioni di soli 3 milioni, ma questo successo ha rafforzato la fiducia degli analisti nel raggiungimento dell’obiettivo.
La crescita del mercato emergente
Secondo il rapporto, il futuro della crescita degli abbonati si trova principalmente nei mercati emergenti, piuttosto che nei mercati sviluppati. Mentre nei mercati sviluppati come il Regno Unito e gli Stati Uniti, la penetrazione degli abbonati è già significativa, il rapporto indica che ci sono ancora ampie opportunità di crescita in queste regioni. Ad esempio, si prendono i mercati nordici come punto di riferimento, dove si stima che la percentuale di utenti di smartphone che sono abbonati a servizi di streaming musicale sia già compresa tra il 55% e il 60%.
Il cambiamento chiave è rappresentato dalla crescente proporzione di nuovi abbonati provenienti dai mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati. Si prevede che nei prossimi anni, il 60% degli abbonati netti provenga da mercati emergenti, mentre solo il 40% arriverà dai mercati sviluppati. Un segno evidente che l’adozione dello streaming musicale sta guadagnando slancio nei paesi in via di sviluppo.
Il caso dell'India: un gamechanger emergente
Se dovessimo individuare un territorio emergente destinato a trasformare in modo significativo l’industria musicale nei prossimi sette-dieci anni, l’India sarebbe una scelta sorprendente ma convincente. L’India, con la sua popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, ha recentemente superato la Cina come il paese più popolato del mondo. Ciò significa un vasto bacino di potenziali appassionati di musica.
Ma non è solo la dimensione demografica a renderla interessante. L’India è anche la quinta economia mondiale e ha recentemente superato il Regno Unito. Tuttavia, quando si tratta di servizi di streaming musicale, il mercato è ancora nelle sue fasi iniziali, specialmente per quanto riguarda gli abbonamenti a pagamento. Circa l’80% delle entrate dello streaming musicale in India proviene da servizi supportati dalla pubblicità, mentre altrove nel mondo la percentuale è inversa, con circa l’80-85% delle entrate provenienti da abbonamenti a pagamento.
Questo indica un’enorme opportunità di crescita. In India, si stima che ci siano già oltre 200 milioni di utenti che fruiscono di servizi musicali supportati dalla pubblicità, rendendo il paese il terzo mercato più grande al mondo per questo tipo di entrate, dopo gli Stati Uniti e la Cina.
L'aumento dei prezzi degli abbonamenti
Una delle basi delle previsioni di Goldman Sachs è l’aumento dei prezzi degli abbonamenti ai servizi di streaming. Si prevede un aumento annuo medio del 3% nei mercati sviluppati come gli Stati Uniti nei prossimi cinque anni. La questione chiave è se le piattaforme di streaming come Spotify e altre saranno in grado di mantenere questi aumenti regolari.
Goldman Sachs è ottimista sul fatto che ci saranno ulteriori opportunità di aumentare i prezzi in futuro. Nonostante l’aumento dei prezzi di Spotify nel 2023, il piano standard dell’azienda è ancora il 45% più economico rispetto a Netflix oggi. Tuttavia, la strategia delle piattaforme di streaming è in evoluzione.
Negli ultimi anni, l’obiettivo principale era aumentare il numero di abbonati, spingendo per un volume di crescita. Ma ora, con la penetrazione degli smartphone che si avvicina o supera il 40% in alcuni mercati sviluppati, c’è una maggiore attenzione sulla monetizzazione. Le piattaforme di streaming stanno cercando di sfruttare al massimo la relazione tra gli artisti e i fan.
Superfans: Una chiave per la monetizzazione
Una delle tendenze emerse dal rapporto è l’importanza dei cosiddetti “superfans”. Questi sono fan molto devoti che sono disposti a pagare di più per l’accesso esclusivo a contenuti e interazioni con gli artisti. Universal Music ha citato ricerche che indicano che il 30% dei fan dei loro artisti potrebbe essere considerato superfans. Nel periodo dei download digitali, i superfans pagavano tre volte di più rispetto all’era dello streaming.
Goldman Sachs stima che questa opportunità di monetizzazione potrebbe aggiungere circa 4 miliardi di dollari al fatturato dell’industria musicale, rappresentando un aumento del 25% rispetto alle previsioni di abbonati paganti dell’azienda. Tuttavia, questa cifra non è inclusa nelle previsioni principali dell’azienda.
La necessità di cambiare il modello di pagamento agli artisti
Il rapporto fa anche luce sull’urgente necessità di cambiare il modello di pagamento agli artisti. Attualmente, il modello “pro rata” assegna agli artisti una percentuale delle entrate totali degli abbonamenti in base al numero di stream che ricevono. Questo modello è stato creato in un’epoca in cui l’industria musicale era in declino, ma oggi molti sostengono che sia obsoleto e ingiusto.
Goldman Sachs ritiene che sia necessario un modello di pagamento più equo e allineato alla monetizzazione e al valore effettivamente generato da una canzone o da un artista. Anche se il percorso verso questo cambiamento potrebbe richiedere tempo e negoziati complessi tra le major e le piattaforme di streaming, sembra inevitabile che l’industria musicale si sposterà verso un modello più equo per gli artisti.
Il futuro della musica sempre più luminoso
Il rapporto di Goldman Sachs mette in luce il futuro promettente dell’industria musicale. Nonostante le sfide e le incertezze, l’industria musicale continua a dimostrare una notevole resilienza. La crescita strutturale rimane un motore fondamentale, con nuove opportunità che emergono costantemente.
Nonostante la maturità dello streaming musicale, le vendite fisiche stanno arrestando il loro declino e il vinile continua a godere di un rinascimento. Inoltre, le opportunità di licensing e sincronizzazione sono in costante crescita, mentre l’industria sta appena iniziando a monetizzare appieno le piattaforme adiacenti come i social media, il gaming e il metaverso.
L’industria musicale è in rotta verso un futuro radioso, guidato dalla crescita degli abbonati, dall’aumento dei prezzi e da nuove opportunità di monetizzazione. Mentre il settore si adatta alle mutevoli dinamiche dell’industria, si prevede che continuerà a crescere, consolidando la sua posizione come un pilastro dell’industria dell’intrattenimento globale.