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Il modello “Artist Centric” sarà una vera rivoluzione per le piattaforme di streaming?

"Artist Centric" ridistribuzione del denaro

Che cosa sta succedendo

L’industria musicale sta attraversando una fase di cambiamento, con nuovi modelli di distribuzione dei ricavi da streaming che stanno cercando di ridisegnare il panorama futuro. Uno di questi modelli, noto come “Artist Centric,” è stato recentemente annunciato da Universal Music Group (UMG) e Deezer.

Il modello "Artist Centric"

Il modello “Artist Centric” è un’innovativa proposta per la distribuzione dei ricavi da streaming musicale. Esso mira a porre maggiore enfasi sulla valorizzazione degli artisti e delle tracce musicali che i fan apprezzano di più. Ma quali sono le caratteristiche principali di questo modello?

  1. Il Concetto del “Double Boost”: Una delle caratteristiche chiave di questo modello è il “double boost.” Gli artisti con più di 1.000 ascolti e almeno 500 ascoltatori unici al mese ricevono una doppia spinta nei conteggi dei loro stream. Ciò significa che ogni stream generato da questi artisti conta il doppio rispetto agli artisti con ascolti inferiori.

  2. Stream Attivi vs. Passivi: Un altro aspetto fondamentale del modello “Artist Centric” è la distinzione tra stream attivi e passivi. Gli stream derivanti da ricerche attive degli utenti ricevono un doppio peso nei calcoli dei ricavi, sottolineando l’importanza delle preferenze degli ascoltatori rispetto agli algoritmi di raccomandazione.

  3. Esclusione del Contenuto “Non Musicale”: Il modello mira anche a ridurre il “rumore” nell’industria musicale, escludendo il contenuto “non musicale” dai conteggi dei ricavi. Questo significa che i suoni ambientali o qualsiasi altro audio che non contenga musica verranno esclusi dalla divisione dei ricavi.

UMG e Deezer: l'esperimento

La partnership tra Universal Music Group e Deezer, due attori apparentemente diversi nell’industria musicale, sta guidando l’implementazione di questo modello “Artist Centric.” Deezer, un servizio di streaming musicale con meno di 10 milioni di abbonati, è stato scelto come partner per il test iniziale.
Sembrerebbe, inoltre, che anche il colosso svedese dello streaming, Spotify, sia interessata ad implementare questo modello, vedremo.

I potenziali impatti su Spotify e altri DSP

L’applicazione del modello “Artist Centric” a piattaforme più grandi come Spotify, che conta oltre 220 milioni di abbonati, potrebbe rappresentare una svolta nell’industria. Questo solleva diverse domande, come ad esempio:

  • Quante label adotteranno questo modello?
  • Come influirà sulle quote di mercato dei vari DSP?
  • Quali saranno i benefici per gli artisti e le etichette?
  • Come sarà regolamentato l’innalzamento delle soglie di qualificazione?

Il dibattito sull'impatto per gli artisti indipendenti

Il modello “Artist Centric” ha sollevato alcune preoccupazioni legittime, soprattutto tra gli artisti indipendenti. La soglia di 500 ascoltatori mensili per qualificarsi come “artisti professionisti” potrebbe disincentivare molti artisti emergenti, cercando di portare la musica sempre più verso qualcosa di “viral” e non sperimentazione e innovazione musicale.
Tuttavia, i sostenitori del modello ritengono che ciò possa contribuire a ridurre il “rumore” e a garantire un maggiore supporto agli artisti che costantemente pubblicano sulle piattaforme.

Prospettive per il futuro

Mentre il modello “Artist Centric” è ancora in fase di implementazione e sperimentazione, è importante sottolineare che potrebbero essere necessari aggiustamenti in futuro. Soprattutto in relazione alle soglie di qualificazione e alle esigenze dei vari attori dell’industria musicale.

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