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Parlamento Europeo: Le piattaforme paghino di più gli artisti del vecchio continente

Parlamento Europeo

Cosa sta succedendo

C’è un’importante battaglia in corso per garantire una giusta remunerazione agli artisti musicali e cantautori europei da parte dei servizi di streaming.

Un membro dell’ Parlamento Europeo, Iban Garcia del Blanco, sta conducendo una campagna per regolamentare piattaforme come Spotify e TikTok, che hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai pagamenti inadeguati agli artisti. In una relazione non vincolante intitolata “Diversità culturale e le condizioni per gli autori nel mercato europeo della musica in streaming”, Garcia del Blanco sta cercando di affrontare le lacune normative e promuovere la trasparenza nel settore.

La lotta per una giusta remunerazione degli artisti

Attualmente, molti artisti e cantautori europei si trovano a lottare per guadagnarsi da vivere nell’economia dello streaming. Nonostante la crescente popolarità dei servizi di streaming e l’aumento degli utenti, i ricavi generati dal mercato rimangono sorprendentemente bassi. Un gruppo chiamato GESAC, che rappresenta le società di autori europei, ha sottolineato che la maggior parte degli artisti sta affrontando difficoltà finanziarie a causa dei bassi guadagni. Inoltre, la mancanza di trasparenza negli algoritmi utilizzati dai servizi di streaming per selezionare la musica ha sollevato preoccupazioni sulle pratiche manipolative e fraudolente.

Il ruolo delle case discografiche

Anche le principali case discografiche si stanno unendo alla lotta per una giusta remunerazione degli artisti. L’amministratore delegato di Universal Music Group, Sir Lucian Grainge, ha sottolineato la necessità di un nuovo modello di streaming che tenga conto dei contributi critici degli artisti e dell’impegno dei fan. Secondo Grainge, il valore della musica è sottostimato rispetto ad altre forme di media e intrattenimento, e i servizi di streaming dovrebbero pagare di più agli artisti.

La richiesta di regolamentazione

Il membro del Parlamento europeo, Iban Garcia del Blanco, sta svolgendo un ruolo chiave nella richiesta di regolamentazione dei servizi di streaming. Del Blanco ha sottolineato che la sua battaglia non è contro un’unica piattaforma, bensì più generale. La sua relazione cercherà di affrontare le lacune normative e di promuovere la trasparenza nel settore. La regolamentazione proposta sarà “intrusiva” poiché lo streaming musicale è considerato uno dei settori più sbilanciati del panorama culturale attuale. L’obiettivo è garantire una remunerazione equa agli artisti e una maggiore trasparenza nelle pratiche di raccomandazione e selezione delle piattaforme di streaming.

La sfida della remunerazione equa

Attualmente, le piattaforme di streaming musicale trattenengono circa il 30% delle entrate da abbonamenti e annunci pubblicitari, distribuendo il resto ai titolari dei diritti, tra cui gli artisti. Tuttavia, nonostante la crescente popolarità degli abbonamenti e il numero di stream, molti artisti non vedono un adeguato ritorno finanziario. Uno studio condotto dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha rilevato che la maggior parte dei flussi di musica registrata è concentrata tra i primi 0,4% degli artisti, lasciando molti altri con guadagni molto inferiori. Questa disuguaglianza nella distribuzione dei ricavi è diventata una preoccupazione centrale per gli artisti e ha spinto alla richiesta di un cambiamento significativo nel settore.

Il ruolo della trasparenza

Oltre alla questione della remunerazione, la trasparenza nei processi decisionali delle piattaforme di streaming è un’altra area d’ interesse. Gli artisti chiedono che i servizi di streaming siano più aperti e trasparenti riguardo agli algoritmi e ai sistemi di raccomandazione utilizzati per selezionare la musica da presentare agli utenti. Attualmente, molti artisti si trovano a dover affrontare pratiche manipolatorie, falsi artisti e una sorta di schema di payola, in parte a causa dell’opacità dei processi decisionali delle piattaforme. Rendere più trasparenti questi algoritmi consentirebbe agli artisti di avere una migliore comprensione di come le loro opere vengono selezionate e promosse, garantendo così una maggiore equità nel settore.

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